- PIAZZA DEL CAMPO

Simbolo universale della città, la piazza principale, o meglio da tutti chiamata "Il Campo", fu costruita sull'intersezione delle tre strade principali che conducevano a Siena e destinata ad essere un terreno neutrale dove poter celebrare feste e ricorrenze politiche e civili. Dalla particolare forma a conchiglia, ha una  circonferenza di 333 metri, è stata pavimentata con un disegno di mattoni rossi a coda di pesce diviso da 10 righe di travertino bianco, formando 9 sezioni che sembrano indicare verso Palazzo Pubblico, sede del governo civico. Ogni sezione rappresenta uno dei 9 governatori che hanno esercitato il proprio potere durante il "Governo dei Nove", considerato a lungo uno dei governi più stabili e pacifici in Italia. Da un punto di vista artistico, le sezioni avevano lo scopo di rappresentare le pieghe del mantello della Vergine Maria, non solo Santa Patrona della città, ma considerata anche la "somma governante" di Siena. In Piazza del Campo si tiene il celebre Palio, uno degli appuntamenti più importanti per tutti i senesi. Il Palio di Siena è un' appassionata corsa di cavalli che si svolge ogni anno, in Luglio ed Agosto e le sue origini sembrano risalire addirittura al Seicento.

- IL DUOMO DI SANTA MARIA ASSUNTA

Il Duomo di Siena, ovvero la Cattedrale di Santa Maria Assunta, è uno degli esempi più notevoli di chiesa in stile romanico-gotico italiano. Imponente, quasi abbagliante per l’ampio uso di marmo bianco, il Duomo di Siena affascina anche solo dall’esterno. Entrando non rimarrete certo delusi: la Cattedrale è arricchita da opere firmate nientemeno che da Donatello, Nicola Pisano, Michelangelo e Pinturicchio. L’interno, come l’esterno è decorato in marmo bianco e verde scuro, quasi nero, che sono i colori rappresentativi di Siena.

- LIBRERIA PICCOLOMINI

Posta all’interno della Cattedrale, a Libreria Piccolomini dedicata a Papa Pio II, colpisce per la ricchezza dei suoi affreschi, realizzati da Pinturicchio e dai suoi allievi, tra i quali Raffaello Sanzio agli inizi del 1500. Non sono affrescate solo le pareti della Libreria, nelle quali ammirerete alcune scene dalla vita di Papa Pio II, ma lo è anche il soffitto, splendente per l’uso abbondante del color oro.

- IL BATTISTERO

Il Battistero di Siena è intitolato a San Giovanni ed è stato costruito nel 1300 quando fu deciso di ampliare il Duomo. Al Battistero si accede dalla scalinata di Piazza San Giovanni e non si può fare a meno di notare che la facciata marmorea della Pieve è rimasta incompiuta. L’interno del Battistero è magnificamente decorato con un ciclo di affreschi di artisti senesi del Rinascimento. Il capolavoro più prezioso conservato nel Battistero è tuttavia senza dubbio la splendida Fonte Battesimale a cui lavorarono alcuni dei maggiori scultori del Rinascimento: Jacopo della Quercia, Lorenzo Ghiberti e Donatello.

- LA TORRE DEL MANGIA

Uno dei panorami più belli della città si gode senza dubbio dalla Torre del Mangia, situata in piazza del Campo , è la torre civica del palazzo Comunale. È tra le torri antiche italiane più alte, misurando 87 metri. Secondo quanto scritto da Ranuccio Bianchi Bandinelli, la Torre del Mangia, pur partendo da una levatura del terreno più bassa, raggiunge la stessa altezza del campanile del Duomo, questo per simboleggiare il raggiunto equilibrio tra il potere celeste e quello terreno, senza che nessuno dei due superi e si imponga.  La salita è un po’ faticosa, specie se non si è allenati: vi aspettano oltre 400 scalini un po’ ripidi e stretti, ma la vista a 360° che vi aspetta è a dir poco spettacolare e ripagherà ampiamente lo “sforzo” fatto.

- MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO

Il Museo dell’Opera del Duomo è uno dei più antichi musei privati in Italia e si trova nella navata destra della Cattedrale, in quello che dovrebbe essere stato un ampliamento per il progetto del “Duomo Nuovo”, mai completato. Qui ammirerete le statue trecentesche originali della facciata del Duomo, tra cui quelle realizzate da Giovanni Pisano, la vetrata dell’abside di Duccio da Buoninsegna ed uno dei maggiori capolavori di Buoninsegna e del primo Trecento: la pala della Maestà.  La parte più popolare del museo è il facciatone, la terrazza panoramica in alto, da dove si può ammirare la vista magnifica del Duomo, dei tetti di Siena e delle colline circostanti. Ci potrebbe essere un po' di fila prima di salire le scale strettissime fino in cima, ma la vista dall'alto merita l'attesa.

- SIENA ED I SUOI DOLCI

Sono 3 le perle dolciarie di cui Siena giustamente si vanta, ma che tutto il mondo dei golosi apprezza con riconoscente entusiasmo, specialmente nei periodi delle feste natalizie, ovvero cavallucci ( biscotti di farina, miele e zucchero, con una forma simile a una mezza albicocca un po’ schiacciata. Di buona consistenza, pare che derivino il nome dall’uso popolare che se ne faceva nelle stazioni di posta per il cambio cavalli, già nel XVI secolo),  ricciarelli (biscotti raffinatissimi, non troppo spessi, teneri, friabili e delicati, a forma di piccole losanghe, hanno una base di marzapane. Pare che ad una delle losanghe dei primi biscotti di marzapane, venisse data una forma arricciata, come quella delle babbucce orientali. Da qui il nome. La loro squisitezza dipende dai sapori della scorza d’arancia e del cedro candite che si sposano splendidamente con quello delle mandorle) e panforte (dolce ricchissimo di spezie, sapori, profumi. Il nome viene dai suoi antenati medievali. Fra i progenitori si ricorda infatti l’antichissimo uso di fare pani dolci con l’acqua di risciacquo dei vasi dove era stato il miele (pane di miele) a cui si aggiungevano pezzi di frutta al naturale o appena appassita in forno. Con le crociate cominciarono ad arrivare dall’oriente dal XIII secolo in poi, spezie sconosciute, il cui primo utilizzo avvenne da parte appunto degli “speziali”. Al pepe, ai chiodi di garofano e alla cannella, si attribuirono virtù mediche talvolta inesistenti e la capacità, invece reale, di dare nuovi sapori e conservabilità del cibo).

Le loro origini dunque sono frutto di tentativi e ricette private che si affinano nel tempo secondo la crescente disponibilità degli ingredienti a disposizione. Una sorta di evoluzione della specie dolciaria, avvenuta principalmente nei monasteri e nelle spezierie antiche.

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